Una bomba da 500kg per Charlie Kirk - Redux

Una bomba da 500kg per Charlie Kirk - Redux

Il terzo numero di Letter to a Gamer avrà un segmento di apertura un po' più lungo e diverso dal solito nato dalla collaborazione con Rights Now, il settimanale della Fondazione Diritti Umani. É un approfondimento dettagliato sul rapporto tra i messaggi incisi sulle pallottole del presunto assassino di Charlie Kirk e il mondo dei videogiochi, per fare chiarezza dove tanta informazione ha dimostrato solo confusione. Se siete arrivati qui dai canali di Fondazione Diritti Umani, benvenuti su Letter to a Gamer, la newsletter di gaming senza pubblicità, senza sponsorizzazioni e senza AI. Agli abbonati, come sempre, va la mia più profonda gratitudine: è con il vostro contributo che posso portare avanti questo progetto (e pagare le bollette). Chi volesse sostenermi, avendo così accesso alla versione completa di questa newsletter (con la recensione di Henry Halfhead, i suggerimenti su cosa giocare questo weekend e un'editoriale sul ritorno tutto sbagliato di Skate), bastano 4 euro al mese per darmi una mano a tenere vivo un angolo di giornalismo videoludico indipendente.

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+ Una bomba da 500 kg per Charlie Kirk
- Steal a Brainrot domina anche Fortnite
+ Togliete il vino a Randy Pitchford
- Paradox cede su Bloodlines 2

Per comprendere il vero significato delle frasi incise sui proiettili destinati a Charlie Kirk, l’influencer di estrema destra assassinato a un comizio universitario in Utah) è indispensabile fare dell’archeologia memetica: bisogna arrivare all’origine di quei meme provenienti dalla cultura di internet e videoludica e capire come sono stati piegati e distorti dall’ultradestra americana. Il presunto assassino del mega-influencer conservatore è con ogni probabilità un Groyper, un soldato della rete (e sempre più spesso del mondo reale) di Nick Fuentes, un conservatore ancora più estremo di Kirk che non ha paura ad associarsi a idee apertamente razziste e filo-naziste. 

Essendo, almeno fino a qualche tempo fa, ideologie tossiche dal punto di vista mediatico, Fuentes e i suoi hanno come terreno di caccia per fare proseliti angoli oscuri della rete come 4chan ed 8chan, forum di messaggistica famosi per l’assenza dei restrizioni sui contenuti postabili. È su queste bacheche che l’ultradestra, oltre a parlare di pulizia etnica dei non bianchi, si è scambiata consigli e raccomandazioni su quali videogiochi permettano di vivere la fantasia di guidare o militare in un etnostato per persone bianche con l’obiettivo di dominare tutti gli altri.

Tra questi c’è Hearts of Iron 4, uno strategico in tempo reale (dove si vestono i panni di una nazione) ambientato nella Seconda Guerra Mondiale in cui è possibile mettersi alla testa della Germania di Hitler e conquistare l’intera Europa. Questo gioco è famoso nei circoli della destra estrema perché è considerato “pulito” ovvero privo di cornici progressiste e di messaggi “woke”, per questo è consigliato alle nuove reclute per farsi un’idea di cosa vuole fare il movimento di Nick Fuentes e dei suoi Groyper.

All’interno di uno dei contenuti aggiuntivi di Hearts of Iron 4 (By Blood Alone uscito nel 2022) è stata aggiunta alla colonna sonora Bella Ciao ma non ci troviamo di fronte a una semplice cooptazione o a un tentativo di depistaggio. Visto il suo connotato antifascista, Bella ciao è stata adottata da chi si trova più a destra di Charlie Kirk come “canzone da combattimento” contro Kirk e il suo movimento vicino agli ambienti MAGA (Make America Great Again) e a Trump perché considerati non abbastanza estremi.

È all’interno di una “guerra civile” dell’estrema destra che va inquadrato un altro dei messaggi videoludici incisi sui bossoli del presunto assassino: “Hey, fascist! Catch ↑ → ↓↓↓”. La seconda parte di questo messaggio, la sequenza di frecce, è il codice con cui, all’interno del videogioco Helldivers 2, si lancia la Bomba da 500 chilogrammi, uno dei potenziamenti più forti del gioco. 

Helldivers 2 prende ispirazione direttamente da Starship Troopers ed è un videogioco in cui si vestono i panni di un soldato mandato in prima linea ai confini della galassia per sterminare grossi insettoni malvagi per “proteggere la libertà e la sicurezza della terra”. In realtà chi gioca non è altro che l’ingranaggio di una macchina d’espansione militarista e spregiudicata proprio della Terra che questi soldati dovrebbero proteggere.

Va molto di moda, sin dall’uscita del gioco, lanciare questa bomba contro i nemici anche quando i propri compagni di squadra sono molto vicino al bersaglio per “trollarli” (prenderli in giro facendoli soffrire) e farli morire visto che la grande bomba non guarda ad amici o nemici, esplode e basta. Il riferimento potrebbe essere alle Groyper Wars, delle campagne indette proprio da Nick Fuentes contro Kirk in cui i suoi fedelissimi andavano ai suoi eventi per fargli perdere tempo con domande stupide, insultarlo e sabotarlo perché non considerato abbastanza di destra o abbastanza nazionalista bianco.

Non sono solo gli indizi a tema videoludico a puntare verso un movente interno alla guerra intestina attualmente in corso tra le destre estreme americane, ma comprendere il tipo di cultura in cui questi individui sono immersi è fondamentale. Non essendoci prodotti culturali affini alle loro idee estreme, quello che fanno è distorcere (come nel caso di Helldivers 2) o cooptare (come nel caso di Bella Ciao) ciò che li critica o ciò che è caro ai loro avversari.

Così si crea un universo di meme all’apparenza senza senso o fuori contesto che però, da chi fa parte dei circoli, è perfettamente comprensibile. Ed ecco che i messaggi incisi sulle pallottole destinate a Charlie Kirk smettono di essere i deliri di un folle e diventano un manifesto programmatico perché è in corso una lotta senza quartiere all’interno della destra americana per i cuori e le menti dei giovanissimi e Nick Fuentes è appena diventato la personalità più influente di una sfera politica che ha il favore (spesso taciuto) e l’orecchio della presidenza.


Steal a Brainrot ha un clone su Fortnite e ha raggiunto da solo un picco di 542mila giocatori contemporanei, 45mila in meno rispetto a Silksong, uno dei giochi più attesi di sempre. Per chi non lo conoscesse, Steal a Brainrot è una delle esperienze più popolari di Roblox in cui chi gioca colleziona brainrot italiani (sì, i meme generati con l'AI che impazzavano su TikTok), li mette a rendita (ognuno in base alla rarità genera un certo numero di valuta di gioco) e può rubarli agli altri giocatori. La formula dà dipendenza ed è un sintomo molto evidente della robloxizzazione di Fortnite, un fenomeno che analizzeremo nel dettaglio nella lettera della prossima settimana.

Togliete il vino a Randy Pitchford perché non è possibile che, a ogni controversia che riguarda Gearbox e Borderlands, il CEO dell'azienda si metta a insultare e denigrare i fan che si lamentano della pessima ottimizzazione del gioco su PC. Borderlands 4 ha debuttato con problemi enormi su Steam: senza gli "aiuti" come il DLSS, il gioco non toccava i 60 fps su hardware di ultimissima generazione, cosa che ha scatenato infinite polemiche e un giustificato livore nei confronti della casa di sviluppo. Dopo un iniziale periodo di compostezza, Pitchford ha iniziato a prendere chiunque si lamentasse a male parole con frasi tipo "Borderlands 4 è un gioco premium per utenti premium" o "fatevelo voi un motore di gioco allora". Decidete voi se supportare un'azienda con questa leadership con i vostri soldi acquistando Borderlands 4.

Dopo settimane di pressioni, ire funeste dei fan e minacce di boicottaggio, Paradox ha annunciato che i clan Lasombra e Toreador saranno inclusi anche nella versione base di Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2. Mettere due intere classi di un grande gioco di ruolo solo nella versione deluxe, come inizialmente proposto, è una delle pratiche commerciali più scorrette che si possano immaginare ed è sempre bello vedere che le pressioni della community riescono ancora a mettere il freno all'avidità aziendale.


Questo è solo un assaggio di tutto quello che Letter to a Gamer ha da offrire. La versione completa di Letter to a Gamer (con suggerimenti, sconti, recensioni e approfondimenti) costa un euro alla settimana: clicca qui per abbonarti! É solo grazie a chi mi dà una mano a pagare le bollette che questo progetto potrà continuare a esistere. Da questa settimana Letter to a Gamer è anche su Twitch, ci vediamo in live dal lunedì al giovedì dalle 15 alle 17 per giocare al titolo della recensione della settimana, provare demo e chiacchierare, ti aspetto lì! Se ami Letter to a Gamer e vuoi darle una mano, puoi condividere questo link con i tuoi amici e compagni di giochi e seguire i social della newsletter (Instagram, Bluesky, TikTok).

Ci vediamo alla prossima lettera,
Riccardo "Tropic" Lichene

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